Comunicato della mostra: Renato Volpini Anni
Sessanta
Mostra a cura di Salvatore Galliani
e Guido Peruz
La mostra dell’ urbinate RENATO
VOLPINI (1934), ma milanese d’adozione, consiste in una serie
di opere inedite facenti parte della Collezione di GIORGIO
MARCONI, uno dei più prestigiosi e famosi mercanti italiani.
Il sodalizio di VOLPINI con MARCONI dura circa un decennio,
all’ inizio degli anni ‘60. La prima mostra organizzata da
MARCONI, che non disponeva ancora della sua Galleria, venne
organizzata dallo stesso alla Galleria Profili in via Brera a
Milano il 9 aprile 1964. Gli artisti, fotografati ed
immortalati assieme al Gallerista in uno storico manifesto,
erano ROMAGNONI, ADAMI, VOLPINI e DEL PEZZO, mentre il testo
critico che lo accompagnava era dell’ allora critico EMILIO
TADINI. L’artista ha esposto, sopratutto in quegli anni,
nelle maggiori Gallerie europee, in Giappone, alle Biennali di
Venezia, San Paolo, Lubiana. Egli é noto e considerato come
PITTORE e SCULTORE, ma soprattutto come INCISORE e GRAFICO a
ragione viene considerato come 11 più importante ed innovativo
incisore italiano della seconda metà del 20° secolo. Negli
ultimi anni é stato ricordato con mostre retrospettive al
Palazzo dei Diamanti di Ferrara, ad Urbino, al Palazzo Ducale
e alla Fondazione Mudima di Milano nel 2002. Nel 2005 era
presente al MART di Rovereto nella mostra “Un secolo di arte
italiana”, opere provenienti dalla Fondazione VAF di
Francoforte.
I Volpini erano due: Renato e
sua sorella. Ho conosciuto Renato giovane artista, scuola
di incisione, grafica di Urbino, nel 1958-59 e incominciai
allora ad acquisire opere sue: su carta, incisioni più o meno
uniche, disegni e tele. Il mio sodalizio durò dieci anni
circa, poi le strade si divisero. Renato si dedicò
all’imprenditoria piccolo industriale e contemporaneamente
all’attività artistica. La sorella lavorò nella mia
corniceria per alcuni anni con zelo ed entusiasmo poi un
giorno partì per Urbino. Renato dotato di qualità naturali
per l’arte continuò sempre a fare l’artista ma a “part-time”.
Aveva famiglia e la Mercedes. Peccato, era più dura la vita ma
se avesse fatto solo l’artista.., penso che ce l’avrebbe
fatta. Tant’è che, le sue opere oggi incominciano ad
interessare collezionisti ed aste. Da parte mia, ho
affidato a Guido Peruz suo collezionista e mecenate le opere
che avevo tenuto per quarantanni, perché più giovane di me e
più innamorato del suo lavoro potesse fare quello che io e
Renato non siamo stati capaci di fare e che oggi ci sono i
prodromi per fare Proprio nei giorni scorsi è passato a
trovarmi Hozu Yamamoto della Tokyo Gallery in Giappone. Suo
padre nel 1962 di passaggio a Milano organizzò con me una
mostra di Volpini a Tokyo. Perché no, un ‘altra volta a
Tokyo e così ricominciamo il tour? E’ il mio augurio per
Renato e Guido
Giorgio Marconi Milano, 21 giugno
2006
inaugurazione: giovedì 5 ottobre 2006 ore
I8,30
STUDIO GHIGLIONE Palazzo Doria Piazza
San Matteo 6BR GENOVA |