Bisogna essere vecchi, molto vecchi, perchè mezzo secolo è trascorso, per ricordare le origini della Ditta Filatelica Ghiglione, ed io, purtroppo, le ricordo !
Ora non esiste quasi più nulla di quella che era la località detta da San Stefano o altrimenti dalle Porte dell'Arco. Ora là dove si aprivano le Porte dell'Arco, che segnavano nei secoli scorsi i confini orientali della città, si estolle il Ponte Monumentale, e Via Giulia, stretta e tortuosa via che dalle Porte dell'Arco conduceva , or salendo e or discendeno, fino a San Domenico, ha lasciato il posto a delle più belle strade urbane dell'Italia (oserei dire la più bella) a Via XX Settembre.
In una di quelle botteghe del tratto di Via Giulia fra le porte dell'Arco e i quattro canti di Portoria, a mano destra salendo verso San Domenico, noi scolari del Ginnasio avevamo un giorno scoperto un negozio per la vendita dei francobolli per collezione. Allora non sapevamo che i francobolli si vendessero e credevamo che tutto il commercio di queste figurine si limitasse al cambio che se ne faceva tra noi ragazzi, magari cambiando un francobollo di Sardegna tutto di un colore che a noi non diceva nulla con altri del Venezuela o dell'Argentina che coi bei ritratti di generali parlavano di più alla nostra fantasia.
E così conobbimo un giorno ou sciou Ghigioun, la cui figura dopo mezzo secolo, l'ho qui ancora davanti agli occhi, come se lo avessi veduto ieri. Un ometto piuttosto rotondetto, non troppo alto e non troppo basso, non troppo gioviale nè troppo burbero, sempre in piedi, colla bombetta sempre in capo, fosse d'inverino o fosse d'estate, che stava lì con molta pazienza a vederci scegliere i francobolli dai quaderni che ci aveva messi davanti.
Non pensavo certo in quei tempi, mezzo secolo fa, che quel ragazzetto dal vestitino scozzese e dal berretto pure alla scozzese, dall'occhio vivace e penetrante, che con molta attenzione osservava il padre e lo seguiva nei suoi gesti e pareva quasi lo volesse aiutarenel suo commercio, sarebbe diventato un giorno uno dei più grandi negozianti di francobolli e uno dei miei più cari amici. Italo Ghiglione cominciò prestissimo a coadiuvare il padre, e quando gli successe sviluppò il commercio dei francobolli per collezione portandogli coll'entusiasmo della sua giovinezza tutta la sua intelligenza, la sua perspicacia, la sua operosità, la sua grande passione, la sua rettitudine.
Ghiglione è un uomo tutto di un pezzo; sempre uguale a se stesso , sempre coerente: è un uomo che sa fare i suoi affari, e li fa molto bene, ma questa ottima dote di buon commerciante non gli ha mai consentito di scostarsi dalla via diritta della correttezza e della rettitudine che Egli si era tracciata. Il suo riso schietto e franco, che tutti conosciamo, che lo accompagna sempre nella trattazione degli affariè una garanzia di sincerità che non fua mai smentita.
Da alcuni anni Italo Ghiglione ha chiamato a dirigere l'Azienda Filatelica il minore dei suoi figli, Ezio, il quale è il ritratto morale del padre per tenacia nel lavoro, tatto negli affari, correttezza commerciale.
E così, l'Azienda Filatelica, fondata daou sciou Ghigioun in Via Giulia, presso le Porte dell'Arco, passando di padre in figlio, celebrerà fra cinquant'anni il suo primo Centenario. Quod est in votis !